Il primo party non si scorda mai!
Un invito, un pensierino per gli ospiti, tante cose piccole da mangiare a misura di manina e un castello gonfiabile su cui saltellare senza freni. Poi acqua, secchielli e spruzzo libero. Niente tavola apparecchiata, torta con le candele e canzoncina. Niente giochi organizzati durante i quali è tutto un "aspetta il tuo turno", "state fermi", "non rovesciare", "state un po' in dietro", "non spingete". Sono giunta a questa formula dopo che anni fa, mio figlio Riccardo mi chiese una "festa dove possiamo giocare e non dobbiamo fare niente". Ci rimasi malissimo, perché l'anno prima, alla sua festa per i suoi quattro anni, gli avevo organizzato mille giochi. Eppure la sua richiesta era perfetta nella sua semplicità. Perché una festa non deve essere l'ennesimo impegno al quale attenersi, ma un momento per festeggiare la vita in tutta libertà...
Commenti
Prenderò sicuramente spunto per i prossimi compleanni del mio piccolo!!! Ciao! Ely
Benvenuta! Mi fa piacere che tu abbia trovato spunto :-)
Pensa che domani ci sarà la festa di Ricky, quel Ricky, che ora invita gli amici per una cena serale in giardino. È cresciuto così tanto, ma sono felice che ancora desideri stare qui, con noi, insieme ai suoi amici...!
Ciao!
Ma grazie cara. Hai visto che signorinella...!